domenica 28 novembre 2010

meglio tardi che mai ...

succede che una mattina ti svegli è ti senti serena. ti accorgi che era radicato in te un pezzetto dell'odio di un altro, che non avevi riconosciuto perché alimentato dal dolore e che avevi assorbito giorno dopo giorno.
oggi quella colpa, che avevi creduto tua, non c'é più, è svanita, smascherata!
quanto tempo per vedere le cose in una diversa prospettiva ... quanta energia per rendersi conto dell'inganno!
oggi è possibile raccontare quella storia in un modo che le restituisce umanità e permette ai ricordi di riempire il cuore di affetto.

sabato 13 novembre 2010

xy

questa mattina ero sola a casa, il mio principe a far magie in una sala vista mare ed io a casa, nella cameretta che si ostina a rimanere nostra, a stirare ... in silenzio.
mi piace stirare in silenzio, mi rilassa, penso e ascolto i rumori del condominio, della strada tranquilla dove abitiamo.
pensavo alla presentazione del libro di sandro veronesi (lo scrittore, per chi si confondesse) a cui ho assistito per pura coincidenza - ero andata a comprare il suo libro e lui era lì!
si è parlato della paura, quella che impietrisce, quella che imbambola la gente davanti ai servizi di cronaca, il come e il dove dell'uccisione di tizio o caio figlio/a, marito/moglie, amico, parente del mostro ... il mostro! la paura del mostro, che ci impedisce di vivere, il mostro che le favole ci insegnavano a sconfiggere e che queste storie ci ricordano di temere paralizzati!
a questo pensavo, la paura! la paura di una donna che non vuole che il suo compagno si iscriva ad un corso di paracadutismo e lo inchioda accanto a se pensando di salvarlo ... da cosa?
la paura che le cosa non vadano come previsto, oppure che siano proprio prevedibili ... paura di essere licenziati, di essere derubati, di essere amati, di essere odiati, di essere notati, di essere ignorati, di non guadagnare abbastanza, di diventare poveri, dei terremoti, degli alluvioni, delle malattie, degli incidenti, di morire ... o, forse, di vivere.
pensavo a queste cose, mentre stiravo in silenzio, poi il principe ha telefonato "hei princi, sto tornando" e allora basta pensare, vado a farmi bella!

mercoledì 10 novembre 2010

vieniviaconme


incollata davanti allo schermo mi sono commossa e divertita, mi sono sentita orgogliosa! avrei voluto abbracciare forte benigni e la sua simpatia, fortissimo saviano e il suo imbarazzo ... e vendola, per una sera dalle parole comprensibili, che mi ha fatto vergognare perché mai mi sono occupata di capire come ci si può sentire al suo posto.
mi sono chiesta se sia giusto arrivare a tanto, perché dobbiamo avere paura della verità? perché mischiamo le liste nel nostro quotidiano e non ci rendiamo conto che, a metterle in fila, rivelano la loro assurdità?
e tutti quei microfoni, e le persone che c'erano anche se non fisicamente, la voglia di ascoltare, di capire ... mi sono sentita a casa.