lunedì 21 ottobre 2013

la foto

"Il lavoro rende liberi" questo si legge entrando e suona come una beffa se si pensa cosa succedeva lì dentro! Sto parlando di Auschwitz, il famoso campo di concentramento polacco che abbiamo visitato lo scorso  fine settimana, insieme agli amici romani.
Volevo vedere e capire.
Volevo rispondere, a mio modo, a quelli che negano che certe cose siano mai accadute e a chi, in questi giorni, parla delle prevaricazioni ebree e accanimento contro Priebke.
Sapevo a cosa andavo incontro, forse, ma mai avrei pensato che mi avrebbe toccato così nel profondo. Esteticamente parlando, il posto è meraviglioso, c'era un bel sole e i colori autunnali creavano un'atmosfera di serenità, di pace.  Nell'auricolare la guida raccontava gli orrori facendoci entrare nei vari "blocchi" dove accadeva l'impensabile e la gente faceva fotografie! Io ho fotografato il paesaggio esterno e niente più, non ce l'ho fatta.
C'è una foto però che immagino essere venuta molto bene, quella che ha fatto un turista al mio principe mentre allattava il nostro principino a pochissimi metri dall'ingresso.
Un papà che allatta il suo bimbo, quel posto è stato finalmente restituito agli esseri umani.