sabato 28 giugno 2014

sulla spiaggia di nina

da qualche giorno sono sulla spiaggia di nina (grazie nina!!)
non è stato facile raccontarsi, però mi ha fatto tanto piacere farlo.
nina ha creato questa spiaggia bellissima e mi inorgoglisce farne parte, con tutta la mia storia.

a volte penso che alla legge 40 dovrebbero metter mano tutte quelle donne che sanno di cosa stanno parlando, tutte quelle donne che cercano di raggiungere il loro bimbo nonostante le regole che ci impongono persone ipocrite, coi paraocchi e senza un briciolo di cuore!
che se non abbiamo dato fuori di testa è solo perché ci sono persone come nina.

e già che ci siamo diamo una rimodernata anche all'adozione!!

martedì 14 gennaio 2014

dio esiste?

come molti della mia generazione, forse la maggior parte, sono stata cresciuta nella convinzione che dio esistesse. unico dubbioso mio padre, ma non gli si dava troppo credito in materia anche perché non era propenso a dir troppo la sua.
poi i dubbi, le riflessioni, tanti sensi di colpa, l'angoscia del peccato ... e finalmente la consapevolezza che io non ci credo! non mi ha mai convinta questa cosa e non ci credo proprio, quindi è inutile star lì a girarci intorno, meglio lavorare sui mantra che mi sono stati inculcati sin dalla nascita e liberarsene per sempre!
in questo laborioso percorso, mi sono sentita dire di tutto, anche "ma allora sei stupida, io ti credevo una brava persona" per aver risposto a domanda diretta "io sono atea"... ma questa è un'altra storia, che si è conclusa con quella frase indegna e che mi ha fatto riflettere sul fatto che alcuni credenti sono fermamente convinti che il non credere in dio equivalga ad essere cattivi!
la nascita del mio principino mi ha costretta a pensare a come aiutarlo a non sentirsi un emarginato, anche se ormai non dovrebbe essere proprio l'unico, a pensare con la sua testa e un giorno decidere se ha bisogno o meno di un supporto di tipo religioso per rispondere ai mille dubbi della vita.

ho trovato molto interessante e ben scritto il libro di Clemente Garcia Novella "dio esiste, papà? le risposte di un padre ateo", qualche anno fa mi sarebbe stato molto utile, adesso penso che sia da divulgare ... non voglio convincere il mondo all'ateismo, mi piacerebbe solo far capire che la libertà di pensiero non preclude la bontà d'animo e l'integrità morale. ma soprattutto, che dire "io non ci credo" non è una mancanza di rispetto verso chi crede in dio, è solo un'opinione e che sarebbe bello poter godere della libertà di "non culto".

venerdì 8 novembre 2013

mai più sarai sola


quando ero incinta del principino qualcuno mi ha detto che non sarei mai più stata sola. fisicamente è vero, specialmente adesso che è piccolo ed ha bisogno di essere accudito, ma non è vero che non si sente più la solitudine.
anni fa ho vissuto la solitudine, quella vera che rischia di farti impazzire! l'ho guardata in faccia e siamo riuscite a trovare un equilibrio che mi ha permesso di passare natale, capodanno, domeniche, estate in completa solitudine sapendo che era un momento particolare della mia vita e che lo preferivo alla compagnia di gente vuota e anaffettiva!
passo le mie giornate tra pannolini, poppate, rigurgiti, pianti e un sacco di risate e mi sembra assurdo aver solo pensato all'ipotesi di una vita senza il mio principino. trovo che sia un privilegio assistere alla crescita e alle scoperte di un bimbo, mi emoziona pensare che diventerà un uomo e questo pezzo della sua vita lui la ricorderà attraverso i miei racconti.
sono felice e sto fantasticando su un ipotetico fratellino, ma ho dovuto trovare un nuovo equilibrio con la solitudine che arriva all'improvviso, anche solo per un attimo!
- è lì quando mi fanno sentire non adatta al ruolo di madre (la pediatra, la suocera e chiunque se ne esce a sproposito sul mio rapporto con il mio principino)
- c'è quando lui strilla ed io non riesco proprio a capirne il motivo, e neanche a consolarlo
- fa capolino quando mi propongono di vederci ad un'ora e poi si presentano con 30 minuti di ritardo (che ho passato in un parcheggio tentando di tenere tranquillo il pargolo che ha sonno/fame/noia etc) dicendo "uff, ce l'ho fatta!"
forse essere mamma significa anche questo: essere sole, a volte, ma con uno spirito diverso!

lunedì 21 ottobre 2013

la foto

"Il lavoro rende liberi" questo si legge entrando e suona come una beffa se si pensa cosa succedeva lì dentro! Sto parlando di Auschwitz, il famoso campo di concentramento polacco che abbiamo visitato lo scorso  fine settimana, insieme agli amici romani.
Volevo vedere e capire.
Volevo rispondere, a mio modo, a quelli che negano che certe cose siano mai accadute e a chi, in questi giorni, parla delle prevaricazioni ebree e accanimento contro Priebke.
Sapevo a cosa andavo incontro, forse, ma mai avrei pensato che mi avrebbe toccato così nel profondo. Esteticamente parlando, il posto è meraviglioso, c'era un bel sole e i colori autunnali creavano un'atmosfera di serenità, di pace.  Nell'auricolare la guida raccontava gli orrori facendoci entrare nei vari "blocchi" dove accadeva l'impensabile e la gente faceva fotografie! Io ho fotografato il paesaggio esterno e niente più, non ce l'ho fatta.
C'è una foto però che immagino essere venuta molto bene, quella che ha fatto un turista al mio principe mentre allattava il nostro principino a pochissimi metri dall'ingresso.
Un papà che allatta il suo bimbo, quel posto è stato finalmente restituito agli esseri umani.

martedì 28 maggio 2013

nato

qualche giorno fa, con più di tre settimane di anticipo, è nato il mio principino!
è un bimbo bellissimo (core de mamma) ed io sono al settimo cielo!
lo volevo scrivere, ecco!
:)

giovedì 9 maggio 2013

non ci sono più i gentiluomini di una volta!

sembra che io dica una bestialità, ma è vero!
la mia pancia è ormai evidente, otto mesi di vitalità pura, e in questi giorni di attesa mi succede spesso di andare a fare qualche controllo, analisi, visite, e quindi di utilizzare la metropolitana (in alcuni orari la macchina è proibitiva sia per il traffico sia per il parcheggio). mi ritrovo, spesso e volentieri, in piedi a guardare i ragazzotti seduti che infilano la testa nel telefonino e fanno finta di non vedere!
è successo che qualcuno cedesse il posto, ma sono sempre donne con bimbi, signori di una certa età (che mi dispiace sempre perché penso che io sono più giovane e non ho diritto), ragazze in carriera ... mai una volta che si veda un ragazzo/a che si alza per cedere il posto, al limite ti danno una gomitata per correre ad occupare il posto che hanno visto libero ...
fortunatamente io sto bene, altrimenti mi farei accompagnare, godo di ottima salute e quindi riesco a stare sulle mie gambe con tranquillità, ma noto questa maleducazione da troppo tempo (quante volte vedi signore cariche come muli in piedi e ragazzi/e sbracati che giocano con il telefonino oppure si scambiano battute oscene urlando e dando fastidio ai presenti) e mi dispiace!
mi dispiace perché questa gente è quella che non ha rispetto per le cose della comunità, imbratta i muri, butta i mozziconi delle sigarette in terra (a volte rischiando di bruciare qualcuno), non raccoglie la cacca che il proprio cane depone sul marciapiede, parcheggia sulla pista ciclabile, passa con il motorino nel parco per tagliare 5 metri di strada, lascia un porcile nel posto che ha occupato al cinema, urla in treno,  etc.
sarò capace di insegnare a mio figlio il rispetto per gli altri?

domenica 24 febbraio 2013

legge 40

http://27esimaora.corriere.it/articolo/iopolitica-immigrazione-scuola-e-matrimoni-gay-ma-sulla-legge-40-serve-un-patto-tra-donne-per-cambiarla-subito/

leggo questo articolo e poi i commenti, lo faccio per capire il perché di tanta ipocrisia e quello che leggo mi rattrista tanto.
non siamo fatti per convivere, troppo attaccati ognuno ai propri interessi, l'orticello da coltivare e difendere a costo di chi ci vive accanto.
devo tollerare il crocifisso in classe e ascoltare il vicino che segue la messa in tv - tutte le domeniche - a volume improponibile, devo tollerare politici ignoranti che parlano di nord e sud come se non fossimo tutti italiani e chi più ne ha più ne metta ... e lo faccio, capisco che non tutti vivono la vita come io provo a fare ... ma allora perché gli altri non mi permettono di pensarla a modo mio? perché non posso decidere come vivere, a che cure sottopormi, quanto volere o meno un figlio? perché devo tollerare che mi si dica "tu per me sei semplicemente un numero" e capire che "i numeri minorenni" possono diventare facilmente fonte di profitto per alcuni?
la verità è che sono poche le persone che hanno a cuore anche la felicità altrui.